“Oltre 4 secoli di storia a Noha”
Secondo Jacopo Antonio Ferrari (1507 – 1588), il Casato dei Baroni de Noha si insedia nel feudo da cui prendono il nome nel 1192, in seguito alla ripartizione della contea di Lecce effettuata da Tancredi il Normanno. Nel 1463 Antonello De Noha fa costruire le mura e il castello.
Nel 1550 nella sua opera “Descrittione di tutta Italia“ Fra’ Leandro Alberti (1479 – 1552) tra le altre cose, a proposito di queste contrade, così scrive:
“Si veggono assai ville e contrade molto abitate da Greci,[ …] che è tutto dilettevole et producevole di saporiti frutti, imperò che da ogni lato si veggono giardini di cedri, aranci, limoni e d’altri frutti.”
Provenendo da Otranto e lasciatosi alle spalle “Corliano posto fra le gran selve d’olivi” si ritrova in San Pietro in Galatina: “Ha la signoria di questo Castello Ferrando della nobile famiglia dei Castriota […] Quindi partendosi e camminando un miglio appare Soleto, molto antico luogo, e da due miglia appare il fortissimo castello di Noja posto in forte loco”.
Lo storico, nonché filosofo e teologo fra’ Leandro nota il possente Castello ergersi come su di una altura, circondato dalle mura e da tre torri fatte costruire dal Barone Antonello De Noha. Le tre torri cinte da una corona di arancio e una di quercia, sormontate dalla corona baronale, divennero poi lo stemma dell’Universitas nohana.
Questo Castello, cui è aggrappata la storia alle volte dei secoli, presenta nelle sue viscere un grande frantoio ipogeo per la produzione dell’olio e, alle spalle del palazzo, un po’ di lato, una delle suddette torri, ricca di rughe e di leggende.
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